Quando vertigini e instabilità posturale possono essere legate agli occhi

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Quando vertigini e instabilità posturale possono essere legate agli occhi


“La vita ci forma” ogni giorno della nostra esistenza, ma è altrettanto vero che “la vita ci deforma” ad ogni evento non gradito che subiamo: stress, disagi, dispiaceri, dolori, traumi, attività lavorative svolte in posizioni scorrette, sport estremi, etc. Dunque il nostro corpo, la nostra postura,. che rispecchia ‘luello che siamo e ciò che abbiamo vissuto, si deforma, adattandosi alle situazioni che ci hanno deformati. Ma la postura può essere alterata anche da elementi perturbatori interni, oltre che esterni. Per esempio sappiamo che le emozioni non gradite, le ansie, i dispiaceri, possono colpire alcune parti del sistema nervoso creando seri problemi e malattie.

Anche il nostro vestibolo, se ha subito problemi, è in grado di creare alterazioni posturali e vertigini, così come i denti, l’articolazione teIl)poro-maridibolare e gli occhi. Normalmente quando si parla di vertigini, si pensa sempre a problemi dellabirinto dell’orecchio interno. Ma le vertigini e l’instabilità posturale possono essere di varia natura (infiammatoria, virale, traumatica, neoplastica, ecc) e trovano spesso rimedio solo attraverso opportune terapie mediche farmacologiche. Per fortuna i problemi labirintici, seppur diffusi negli anziani, sono in genere poco frequenti nelle persone giovani. Fra i giovani e gli adulti, invece, esiste una percentuale relativamente elevata di’ persone che soffrono di fenomeni verti· ginosi associati a nausea e cefalea, non causati dall’orecchio interno ma bensì dal sistema visivo. Non dimentichiamo infatti che gli occhi forniscono al cervello oltre i due terzi delle informazioni sensoriali provenienti dall’ambiente esterno. E’ infatti noto già da tempo che il sistema visivo contribuisce enormemente a creare, con il sistema vestibolare, il senso di verticalità e quindi a produrre equilibrio e coordinazione al corpo. Quando alcuni meccanismi visivi non sono adeguatamente efficienti, le informazioni visive raggiungono ilcervello con una certa discrepanza rispetto a quelle vestibolari, a scapito proprio del senso di verticalità e di stabilità.

Ricerche cliniche e sperimentali hanno già documentato il ruolo del sistema visivo nel produrre fenomeni vertiginosi, ma solo da poco meno di due decenni è stata sperimentata la possibilità di eliminare tali sintomi attraverso la rieducazione visiva, ovvero attraverso esercizi visivi senza l’uso di farmaci o di altre metodolope invasive.
Una vera e propria ginnastica visiva è stata messa a punto la” prim-a volta nella seconda metà degli anni ’70 dal Dr. Gillilan, che ha trattato con successo centinaia di pazienti.

Gillilan battezzò i disturbi vertiginosi di origine visiva con il termine di GSS (Gillilan See-sickness Sindrome) ed ha dimostrato di poter eliminare o alleviare i sintomi vertiginosi entro 2-4 mesi di rieducazione. Da alcuni anni la rieducazione per la GSS è stata introdotta in Italia dal dotto Vittorio Roncagli di Cervia Ravenna), il quale, basandosI sulle indIcazioni di Gillilan, ha migliorato sia la strategia diagnostica che quella rieducativa. Dopo oltre cinque anni di lavoro, in cui sono state trattate quasi duecento persone ed è stato messo a punto un protocollo diagnostico e rieducativo, è oggi possibile attuare una strategia d’intervento selezionando in anticipo solo quei casi che possono effettivamente beneficiare della rieducazione visiva. Questo, ovviamente, è di grande aiuto per coloro che soffrono di sintomi vertiginosi per cui risultino ancora sconosciute le cause. Dopo essere state sottoposte ad una serie di tests visivi, le persone possono infatti conoscere in anticipo l’efficacia della rieducazione e, nel caso risulti indicata, sono in grado di eliminare o ridurre notevolmente i sintomi senza ricorrere all’uso di farmaci. (CONTINUA, SCARICA IL FILE ALLEGATO)

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Diagnosi&Terapia – Ottobre 2004 

Prof. Daniele RAGGI




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