Instabilità, scarso equilibrio? È colpa delle vertigini. Che si curano così
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Senso di instabilità, pareti che “girano”, poco equilibrio. Le vertigini sono un disturbo
frequentissimo. Un quinto delle persone che si rivolgono a un medico lamenta problemi
di questo tipo; e una persona su tre nel corso della vita ha provato almeno una volta
tali sensazioni. Fino a pochi anni fa le uniche cure erano farmaci tranquillanti e
ansiolitici. Oggi le vertigini si curano anche con la riabilitazione motoria: esercizi di
rotazione della testa, movimenti a occhi chiusi, ginnastica. Le cause del disturbo?
Malattie di diversa natura che colpiscono l’apparato vestibolare, cioè il labirinto
dell’orecchio interno. “II senso dell’equilibrio è dato dalle informazioni che il sistema
visivo e quello vestibolare inviano al cervello”, spiega Giorgio Guidetti, responsabile del
Servizio di vestibologia del Policlinico dell’Università di Modena. “Quando i recettori
dell’orecchio o dell’occhio vengono danneggiati, le informazioni giungono in modo
distorto a scapito dell’equilibrio”. I problemi del labirinto sono diffusi soprattutto fra gli
anziani e possono avere origine infiammatoria, traumatica, virale: otiti non curate,
disturbi di circolazione all’interno dell’orecchio, tensione dei muscoli mandibolari. “Ma le
vertigini più ricorrenti sono quelle che si provano dopo un movimento brusco della
testa, dovute alla formazione di piccoli calcoli che si muovono nel labirinto. Prima si
interveniva chirurgicamente”, dice Guidetti, “oggi si guarisce con la “manovra
liberatoria”: grazie a movimenti particolari della testa, guidati da una mano esperta, si
portano i calcoli in posizione stabile”. A colpire giovani e adulti, soprattutto donne, sono
invece le vertigini visive (fastidio e instabilità se si fissano oggetti che ruota no o
oscillano; nausea se si viaggia in macchina o in barca; sensibilità alla luce; mal di testa
al cinema se si è vicini allo schermo), la cui causa è il sistema visivo. “Quando alcuni
meccanismi dell’occhio non sono efficienti, le informazioni visive arrivano al cervello con una certa discrepanza rispetto a quelle vestibolari, causando problemi di instabilità”, spiega Vittorio Roncagli, optometrista e psicologo di Cervia, che per primo ha introdotto in Italia un metodo per la cura di queste vertigini con esercizi oculari. Il disturbo diminuisce se ci si sdraia in posizione supina, chiudendo gli occhi. E una volta
diagnosticato, con 10-12 sedute rieducative si possono alleviare o eliminare i sintomi.
Vite amare Si chiama glicogenosi ed è una malattia del metabolismo che colpisce un
bambino su centomila. Il quale, per un errore del codice genetico, non riesce a
metabolizzare gli zuccheri, indispensabili per la crescita e il funzionamento normale
dell’organismo. I piccoli colpiti da questo disturbo non possono concedersi le golosità
adorate dai bambini: caramelle, gelati, torte e cioccolato. Perfino la frutta, la
marmellata e i formaggi sono vietati, perché gli zuccheri che contengono finiscono per
accumularsi nel fegato, nella milza, nei reni e nei muscoli, compromettendo il loro
normale funzionamento. E non è neanche sufficiente seguire una dieta drastica, perché
i bimbi colpiti dalla glicogenosi devono essere nutriti ogni 3-4 ore anche durante la
notte, altrimenti rischiano una crisi ipoglicemica che può provocare convulsioni e, nei
casi più estremi, perfino il coma. È intuibile la preoccupazione che i genitori devono
affrontare ogni giorno. Perciò è nata l’Associazione Italiana Glicogenosi, con il duplice
scopo di promuovere la ricerca scientifica e fornire assistenza tecnica e psicologica ai
bambini e alle famiglie. Chi volesse contribuire economicamente può farlo utilizzando il
conto corrente postale n. 38188207, oppure mettendosi in contatto direttamente con
l’Associazione: via Matteotti 14/E, 20090 Assago (MI), te!. 02/45703334. O.D’AIì
Repubblica delle Donne – Marzo 1997