Alcuni
risultati emersi dal Bausch & Lomb Sports Vision Centre
L'analisi statistica
dei dati relativi agli atleti esaminati solleva l'attenzione su
alcuni aspetti molto importanti.
Gli atleti
Olimpici si sottopongono a periodici e dettagliati esami visivi
completi?
Contrariamente
a quanto ci si potrebbe aspettare, oltre il 50% degli atleti Olimpici
esaminati a Lillehammer non erano mai stati sottoposti ad una visita
completa agli occhi. Questo dato è consistente con quello
ricavato ad Albertville e Barcellona e rappresenta una grande sorpresa
per tutti i professionisti del settore oftalmico. Gli atleti Olimpici,
i migliori del mondo nelle rispettive specialità, tendono
a sottovalutare il ruolo della funzione visiva al punto che, per
circa la metà di essi, il controllo dello stato visivo è
limitato ad una semplice "misurazione della vista". Trattandosi
di atleti Olimpici, è evidente l'enorme discrepanza fra l'innovativo
e futuristico messaggio promosso dello Sports Vision Centre e la
necessità di promuovere almeno una basilare visita completa
dell'apparato visivo che garantisca i fondamentali aspetti di salute
ed efficienza salute dell'apparato visivo. Dalle statistiche emergono
che per alcune Nazioni, gli atleti Olimpici ricevono un adeguato
supporto da parte delle Federazioni, mentre in altri Stati questi
servizi non sono a disposizione. Per esempio, nessuno degli atleti
esaminati a Lillehammer provenienti da Bulgaria, Grecia, Ungheria
e Romania era mai stato precedentemente sottoposto ad un esame visivo
completo.
Gli atleti
Olimpici fanno uso di lenti a contatto durante gli allenamenti e
le gare ?
Il 15,7% degli
atleti esaminati a Lillehammer faceva uso di lenti a contatto.
Fra essi:
- il 90,5%
utilizzava lenti a contatto morbide
- il 94,3%
utilizzava le lenti a contatto durante l'attività sportiva
di allenamento ed agonistica
- il 68,8%
utilizzava quotidianamente le lenti a contatto anche fuori dall'attività
sportiva
Va osservato
che l'87,7% degli atleti che facevano uso di lenti a contatto, contro
il 40,5% di coloro che non ne facevano uso, erano stati sottoposti
ad un esame visivo completo prima dei Giochi Olimpici. Questo dato
ci permette di asserire che l'applicazione di lenti a contatto,
rispetto all'uso di occhiali, promuove verso gli atleti anche una
maggior consapevolezza sull'importanza del proprio stato visivo
e di conseguenza la motivazione a sottoporsi a periodici controlli
visivi.
Gli atleti
Olimpici fanno uso di occhiali durante gli allenamenti e le gare
?
A Lillehammer
è emerso che il 19,5% degli atleti esaminati faceva uso di
occhiali, ma solo il 3,2% ne faceva uso durante l'attività
sportiva.
Questo dato
non fa altro che confermare che i limiti imposti dagli occhiali
non sono compatibili con la maggioranza delle attività sportive,
in particolare ad elevato livello agonistico ed ad elevato contenuto
dinamico.
Gli occhiali
rappresentano un sicuro mezzo compensativo per i difetti refrattivi
durante attività sedentarie ma si dimostrano inefficaci o
inadeguati durante la maggior parte delle attività sportive.
Difficoltà
visive durante lo sport: un'incidenza frequente
Il 18% degli
atleti esaminati ha dichiarato di soffrire di difficoltà
visive di vario genere: bruciore, annebbiamenti, sdoppiamenti, affaticamento,
secchezza, ecc. La percentuale più elevata di difficoltà
visive è stata descritta da atleti della Nordic Combined
(44% degli atleti esaminati in questo sport) e dello Sci Alpino
(35% degli atleti esaminati in questo sport).
Gli atleti
Olimpici e l'allenamento visivo
L'allenamento
visivo è un argomento nuovo in ambito sportivo, entrato a
fare parte della preparazione atletica solo da pochi anni. Già
ad Albertville, era stato riscontrato che un crescente numero di
atleti aveva fatto uso di tali tecniche. A Lillehammer, tale trend
è stato confermato: il 4,6% degli atleti esaminati aveva
utilizzato programmi di Visual Training per migliorare la propria
efficienza visiva durante lo sport. Se si considera questo dato
con il numero degli atleti che lamentano difficoltà visive
(che risultano nel 18% dei casi) si sottolinea come il numero potenziale
di atleti che possono migliorare la propria prestazione sportiva
anche grazie ad esercizi visivi è molto alto e conferma un
forte sviluppo delle tecniche di Sports Vision.
I traumi
visivi: un rischio molto spesso evitabile !
Un dato allarmante
emerso sia dalle statistiche di Lillehammer che di Albertville è
che il 18,4% degli atleti esaminati avevano sofferto di traumi agli
occhi o alla testa. Il numero è molto alto se si considera
la possibile gravità di un trauma che colpisce gli occhi
e le ripercussioni sul futuro professionale e sociale dell'atleta.
La percentuale più elevata di traumi è stata riscontrata
in atleti di Freestyle (30% degli atleti esaminati in questo sport)
e Hockey su Ghiaccio (28% degli atleti esaminati in questo sport).
Sebbene alcuni sport presentino rischi maggiori di altri, da oltre
un decennio è stato dimostrato come la quasi totalità
dei traumi all'apparato visivo siano evitabili semplicemente utilizzando
appropriati occhiali protettivi. Come esempio, basta osservare in
una partita di Hockey su Ghiaccio quanti pochi atleti fanno uso
della maschera trasparente di policarbonato attaccata al casco.
L'Associazione Oftalmologica Canadese ha da oltre un decennio pubblicato
che la quasi totalità dei traumi visivi nell'Hockey avviene
in atleti che non utilizzano alcun sistema protettivo per gli occhi.
In altri sport, la prevenzione può essere altrettanto semplice
ed efficacie. Molti atleti utilizzano occhiali che sono stati concepiti
per proteggere dalle radiazioni solari ma non per proteggere da
urti o corpi contundenti. L'utilizzo di occhiali con caratteristiche
appropriate, invece di occhiali scelti a caso, risolverebbe il problema
in modo semplice ed efficacie.
Le tecniche
di visualizzazione sono sempre più integrate con l'allenamento
fisico
Un elevato
numero di atleti (36,8%) ha dichiarato di fare uso di tecniche di
visualizzazione sia durante gli allenamenti che durante l'attività
agonistica. La percentuale più alta di atleti che utilizzano
la visualizzazione è stata riscontrata nel pattinaggio veloce
(67% degli atleti esaminati in questo sport) e Freestyle (63% degli
atleti esaminati in questo sport).
Sebbene le tecniche
di visualizzazione siano entrate nel mondo dello sport sono nell'ultimo
decennio, un crescente numero di atleti le ha già integrate
con la pratica sportiva. Questo dato dimostra quanto è elevata
la consapevolezza da parte degli atleti sull'importanza di un adeguata
condizione psicologica oltre che fisica
Gli atleti
Olimpici ritengono che la funzione visiva è importante per
praticare il loro sport ?
Nel questionario
preliminare consegnato a Lillehammer veniva chiesto all'atleta di
formulare un giudizio personale di quanto la funzione visiva è
importante per praticare il proprio sport attribuendo un punteggio
da "1" (poco importante) a "5" (estremamente importante).
Il 62,5% degli
atleti esaminati ha risposto a questa domanda attribuendo alla funzione
visiva la massima importanza, rispondendo con un valore di "5".
Il punteggio medio estrapolato da tutti gli atleti esaminati è
risultato anch'esso molto elevato: 4,39. Il punteggio medio più
elevato è stato fornito da atleti di Hockey su Ghiaccio (4,73),
Sci Alpino (4,71) e Biathlon (4,69).
Dato molto interessante
è il fatto che il 90,5% degli atleti che facevano uso di
lenti a contatto ha attribuito alla visione un valore di importanza
uguale o superiore a "4". E' possibile che questo confermi il fatto
che un periodico ed accurato supporto di consulenza visiva contribuisca
in modo tangibile ad accrescere la consapevolezza da parte degli
atleti sull'importanza della funzione visiva nello sport.
I difetti
visivi
Oltre il 35%
degli atleti esaminati a Lillehammer necessitava di una correzione
ottica ma meno della metà di essi faceva uso di lenti a contatto
durante l'attività sportiva.
Ne deriva che
almeno la metà di coloro che necessitano di una correzione
ottica non praticano l'attività sportiva usufruendo di un'ottimale
efficienza visiva per lontano e che tale efficienza visiva potrebbe
essere migliorata semplicemente utilizzando appropriate lenti.
La mancata compensazione
dei difetti refrattivi comporta necessariamente una riduzione dell'Acuità
Visiva Statica e, come descritto in seguito, una riduzione in alcune
altre abilità visive.
L'Acuità
Visiva Statica
Compatibilmente
al dato riscontrato per i difetti refrattivi, oltre il 23% degli
atleti ha mostrato un'Acuità Visiva Statica inferiore a 10/10
in uno o entrambi gli occhi.
Ne consegue
che un certo numero di altre abilità visive indispensabili
per lo sport risultano compromesse, come per esempio: la Velocità
di Stereopsi per Lontano, l'Acuità Visiva Dinamica, la Sensibilità
al Contrasto, ecc.
Fra gli atleti
che utilizzavano lenti a contatto, solo il 7,6% mostrava un'Acuità
Statica inferiore a 10/10 mentre il restante 92,4% era in grado
di discriminare la riga dei 10/10 o più. Ancora una volta
possiamo asserire che l'utilizzo di lenti a contatto, richiedendo
controlli periodici, contribuisce anche a garantire una migliore
qualità visiva.
Differenze
di efficienza visiva fra atleti Olimpici e persone che praticano
sport solo occasionalmente
Come già
riscontrato in numerosi altri confronti, gli atleti Olimpici hanno
mostrato, rispetto ad atleti non professionisti, una migliore efficienza
in molte abilità visive. Il confronto appare più evidente
in alcuni aspetti come per esempio la Velocità di Reazione
Occhio-Mano e la Velocità di Reazione Occhio-Piede. Gli atleti
Olimpici mostrano una velocità di reazione mediamente più
veloce del 20% rispetto ad atleti occasionali. Un significativo
numero di atleti Olimpici ha mostrato tempi di reazione inferiori
a 2/10 di secondo, caratteristica insolita in persone che non praticano
attività sportiva agonistica. La Velocità di Coordinazione
Occhio-Mano è inoltre un altro parametro interessante evidenziando
un rendimento del 15-20% più elevato a favore degli atleti.
Anche la Stereopsi (capacità di percepire le distanze e le
profondità) appare mediamente più veloce e più
precisa negli atleti Olimpici rispetto a persone che non praticano
attività sportiva.
La visione
e lo sport
Rimane aperto
un vecchio dilemma: le migliori abilità visive di atleti
di elevato calibro agonistico sono il frutto di un intenso allenamento
sportivo che indirettamente si riflette anche in aspetti percettivi,
oppure, le migliori abilità visive sono un pre-requisito
fondamentale per poter raggiungere elevati livelli agonistici ?
Le informazioni
fino ad oggi acquisite non sono in grado di formulare una risposta,
ammesso che esista, valida per tutte le situazioni. Abilità
visive rapide e precise, certamente superiori alla norma, sono indispensabili
all'atleta per poter esprimere il proprio potenziale nella dinamicità
e variabilità che caratterizzano molte condizioni sportive.
Al tempo stesso, la pratica assidua e mirata di uno sport allena
e specializza anche le funzioni percettive e fra esse anche la funzione
visiva. E' quindi difficile, se non impossibile, riuscire a distinguere
quanta importanza si possa attribuire alle abilità innate
rispetto a quelle acquisite. Un aspetto risulta comunque dimostrato
e consolidato: la funzione visiva è una componente essenziale
per la pratica di molte attività sportive e può rappresentare
una discriminante fondamentale quando lo sport è praticato
ad elevato livello agonistico.
I consigli a
tutti coloro che praticano attività sportiva sono quindi
molto semplici, quanto importanti: atleti, fate periodicamente controllare
lo stato di salute e di efficienza dei vostri occhi e proteggeteli
durante le attività sportive che comportano rischi di traumi.
E.....vinca
il migliore !
Vittorio
Roncagli Presidente,
Accademia Europea di Sports Vision |